Categorie: Salute

Ancora su Fate la Nanna


A quasi due anni di distanza dalla prima applicazione del metodo del dott. Estivill, il bilancio è nettamente positivo. Su tutti i fronti. Dedicato alle mamme in dubbio.

Uno degli argomenti “caldi” del nostro club delle mamme è quello suscitato dal libro “Fate la nanna” del medico spagnolo Estivill.

Il metodo, apparentemente molto rigido e severo, è parecchio criticato ma, com’è come non è, funziona. E alla grande.

Davide ha ormai 27 mesi ed è un bambino estretamente vivace, attento e intelligente. Con una capacità di concentrazione e una volontà sorprendenti per un bimbo della sua età.

Il merito non è tanto di noi genitori (come mi sarebbe piaciuto raccontare) ma del fatto che il piccolo ha acquisito perfettamente il meccanismo del sonno e della veglia. E’ quindi capace di autoregolarsi, sfruttando appieno le ore del sonno ed essendo quindi ricettivo, attento, pronto nelle ore della veglia.

Se poi affrontiamo il lato egoistico, vi posso dire che poter contare sul fatto che dorma con costanza e regolarità sia di notte che dopo pranzo è come aver vinto la lotteria. Una cosa che si è rivelata preziosissima quando ho dovuto spedirlo d’urgenza in montagna dai nonni per assistere mia mamma in ospedale, serena che non avrei rovinato ai poveretti il giusto riposo.

Quello però che il libretto non dice è che ci sono delle concessioni. Ma tali concessioni stanno al cuore, all’intelligenza e al buon senso di noi mamme. Mano a mano che i nostri pulcini crescono infatti, siamo noi stesse a capire quando si tratta di capricci e quando di reali bisogni, quando vuole affetto  e quando ci prende in giro per tirarla in lungo.
Come pure il libro non dice che perioicamente va riapplicato il metodo, in occasione di piccoli o grandi traumi che scardinano l’amato meccanismo.

Insomma, io sono molto grata all’amica che me lo ha consigliato e sono contenta di aver trovato con mio marito la forza di applicarlo. La gratificazione più entusiasmante è vedere il proprio bambino sereno e felice. Non credete?